Dopo aver provato la Williams del 2026 nel simulatore, Albon crede di aver trovato la chiave del nuovo regolamento
Alexander Albon, compagno di Carlos Sainz alla Williams, ha offerto le sue impressioni sui nuovi monoposto della prossima stagione, evidenziando un aspetto sopra ogni cosa nel momento di estrarre il massimo potenziale dalla macchina e dal pilota.

Con il mese di ottobre ormai alle porte, tutte le squadre si stanno concentrando quasi completamente sulla stagione 2026. Williams è una delle prime a farlo, e i suoi piloti stanno già lavorando con la nuova macchina nel simulatore.
Non a caso, l'anno prossimo inizia un nuovo periodo regolamentare che rompe quasi completamente con l'attuale. Una macchina molto diversa in tutte le sue aree e che presenterà una sfida enorme sia per ingegneri che per piloti.
«È difficile raggiungere quella coerenza. In questo momento, stiamo fondamentalmente imparando come funziona»
Albon sta già lavorando con la Williams FW48 nel simulatore
Vari piloti della griglia hanno avuto il loro primo contatto virtuale con la macchina della stagione 2026 mesi fa. Ma è ora che il lavoro nel simulatore si concentra quasi completamente su di essa.
Alexander Albon si è concentrato su questo dopo il Gran Premio d'Italia tenutosi a Monza all'inizio di settembre e ha ben chiaro che la nuova macchina sarà una vera sfida per i piloti. Anche se non per la sua aderenza o aerodinamica, ma per l'unità di potenza.
«Dopo Monza, ho guidato la macchina dell'anno prossimo nel simulatore. Ma anche così non è stato facile. È molto impegnativa mentalmente in questo momento. Principalmente, bisogna capire come essere efficienti con il motore», sottolinea il pilota thailandese.
«Forse la squadra vuole semplicemente mantenere basse le mie aspettative. Ad esempio, mi hanno lasciato guidare a Silverstone. Quelli sono fondamentalmente i peggiori circuiti in termini di consumo energetico. Quindi capisco di cosa si tratta», aggiunge il compagno di Carlos Sainz.

La gestione energetica è la chiave
Alex Albon fa riferimento alla necessità di gestire l'energia fornita dalla parte elettrica del motore ibrido del 2026. Anche se la sua base è la stessa di quella attuale, un blocco V6 turboalimentato ibrido, il fatto di triplicare la potenza elettrica presenta difficoltà estreme, poiché in vari circuiti la batteria non sarà in grado di coprire l'intero giro.
Non solo questo, inoltre l'intervento del pilota sarà cruciale, poiché dovrà decidere come e in che modo utilizzare l'energia disponibile. «Dove le squadre faranno davvero la differenza è in come progettano questo sistema. Deve essere intuitivo e coerente per il pilota», espone Alexander Albon.
«È difficile raggiungere quella coerenza. In questo momento, stiamo fondamentalmente imparando come funziona. Qualsiasi squadra che riesca a fornire al pilota un pacchetto che gli consenta di sfruttare il 99% del suo potenziale avrà un'ottima prestazione», conclude, convinto che quest'area avrà molta rilevanza nel 2026.
Fuente: Motorsport-magazine.comFotos: Williams Racing