Il piano di Renault sorprende il mercato, la sua auto best seller non sarà mai elettrica
La nuova generazione della Renault Clio arriva con un messaggio chiaro. Il direttore generale del marchio, Fabrice Cambolive, assicura che la popolare auto urbana continuerà ad essere ibrida e che non ci sarà mai una versione 100 % elettrica.

In pieno Salone di Monaco, dove ogni produttore compete per esibire il proprio ultimo prototipo a batterie, Renault ha lanciato una bomba informativa: la Clio non seguirà quel percorso. «La Clio non è un veicolo elettrico né lo sarà mai», ha sentenziato Fabrice Cambolive, direttore generale di Renault e direttore della crescita dei marchi Renault e Dacia.
Il dirigente ha spiegato che il segmento B di Renault si distribuisce come una scacchiera: i Renault 5 e Renault 4 saranno i pionieri dello sviluppo elettrico, mentre la Clio e il Captur rimarranno come alternative ibride. Una strategia che, secondo Cambolive, risponde alle esigenze di una clientela europea molto versatile.
«In un mercato termico che probabilmente sarà più basso, venderemo probabilmente tante Clio quanto l'anno scorso, circa 300.000 unità»
«Abbiamo quattro veicoli nel segmento B che abbiamo deciso di posizionare in modo estremamente complementare», argomenta il dirigente francese. «Il Renault 5 e il Renault 4 sono i nostri pionieri nello sviluppo elettrico. Il R5 in primo luogo, che rompe il soffitto di vetro della transizione all'elettricità. E un Renault 4 che lo segue, ma con un mercato elettrico, che in Europa è ancora agli inizi»
«Poi abbiamo il duo Clio/Captur. La Clio imita il Renault 5, il Captur il Renault 4», aggiunge Cambolive. «In ultima istanza, questo ci consente di soddisfare le esigenze di una clientela europea molto versatile, poiché sono sia flotte che individui. Questi quattro veicoli hanno un posizionamento, design, utilità e combinazione di clienti completamente diversi»
Una scommessa per l'equilibrio
La sesta generazione della Clio, prodotta a Bursa (Turchia), abbandona definitivamente il diesel e sarà offerta con un nuovo motore tre cilindri 1.2 TCe da 115 CV, abbinato a cambio manuale o al rinnovato cambio automatico EDC a doppia frizione. Le prime consegne sono previste per il primo trimestre del 2026, con apertura degli ordini a ottobre 2025.
Renault cerca inoltre di mantenere un alto valore di rivendita e prezzi accessibili. «Abbiamo lavorato su ogni dettaglio affinché il veicolo e la sua rata mensile rimangano accessibili», sottolinea Cambolive, consapevole che la Clio è fondamentale per fidelizzare i clienti in Europa e rafforzare il marchio nei mercati internazionali.
«In un mercato termico che probabilmente sarà più basso, venderemo probabilmente tante Clio quanto l'anno scorso, dove abbiamo venduto circa 300.000 unità. La Clio non è un veicolo elettrico e non lo sarà mai», insiste.
L'ibrido come bandiera
Mentre altri produttori puntano tutto sull'elettrico, Renault preferisce un approccio misto. La Clio continuerà ad essere «un modello ibrido con basi di costo diverse» che, secondo le parole del suo direttore, «soddisfano altre esigenze». Una decisione che sorprende in tempi di transizione energetica, ma che evidenzia che non tutto il mercato europeo è pronto per un salto elettrico senza rete.

Infine, Cambolive ha indicato le chiavi della crescita del Gruppo Renault in vista di un futuro complesso come quello che ha delineato la transizione all'auto elettrica e lo scenario geopolitico attuale. Una visione che si allinea completamente con la recentemente espressa dal nuovo CEO della casa francese, François Provost.
«Crescita non significa spingere volumi, ma prestare particolare attenzione al nostro sviluppo internazionale, e anche particolare attenzione alla fedeltà dei nostri clienti e all'indice di vittorie. Questo significa anche andare insieme tra marchi», conclude.
Fuente: Automobile-magazine.fr